Appello per il voto a Ivan Pedretti
Siamo alle porte di un appuntamento cruciale. La prossima legislatura europea ha al suo interno delle sfide sulle quali costruire un nuovo slancio: dalle politiche della giusta transizione ecologica, alla produttività ma soprattutto nel miglioramento della vita delle persone. Davanti abbiamo le grandi sfide demografiche, economiche, sociali e culturali che sono già in atto. Siamo di fronte ad un “inverno demografico”, assistiamo ad un utilizzo massiccio del lavoro precario e saltuario, alla crescita del lavoro povero e un poderoso invecchiamento della popolazione.
Tutto questo richiede un profondo cambiamento delle politiche di welfare: livelli pensionistici adeguati; una politica efficace per superare la Non autosufficienza; la riorganizzazione dei sistemi sanitari pubblici per valorizzare la prevenzione e la medicina territoriale; un rilevante potenziamento dei servizi sociali utile a farsi carico delle persone più fragili; il varo di politiche che consentano di conciliare il lavoro e le attività di cura nel proprio nucleo familiare; misure che realizzino davvero le pari opportunità nel mercato del lavoro e nell’accesso ai servizi. Questo cambiamento del welfare può esistere solo in un contesto politico e sociale che superi la stagione delle guerre e le corse agli armamenti. Reimporre scenari di pace dovrà essere la bussola per la futura navigazione dell’Unione Europea.
Ivan Pedretti, grazie alla sua preziosa esperienza di sindacalista e per la lunga e apprezzata segreteria dello Spi Cgil – la più importante organizzazione sindacale dei pensionati e delle pensionate a livello europeo – è una persona dotata proprio di quelle competenzeche occorrono per immaginare e costruire le nuove politiche di welfare dell’Unione Europea. Il sindacato, con la Cgil in particolare, si sono da tempo mobilitati per pretendere la fine delle guerre in corso, così come come per la tutela di sistemi di welfare in grado di promuovere beni pubblici (sanità, istruzione, dignità del lavoro e sicurezza) ritenuti obiettivi di interesse generale. Una svolta nei sistemi di protezione sociale appare assolutamente necessaria se si vuole evitare che l’aggravarsi delle disuguaglianze conduca a gravi “spaccature”, destinate a mettere in serio pericolo la coesione sociale, la tenuta degli assetti democratici dei Paesi europei e, più in generale, la qualità della vita delle persone. L’esclusione di importanti settori del tessuto societario dalla partecipazione alla vita delle comunità apre la strada a scenari illiberali profondamente preoccupanti. È il tempo di passare dagli studi, dalle ricerche e dai dibattiti accademici alle scelte politiche. L’Unione Europea che andrà formandosi dopo le elezioni di giugno dovrà avere la capacità e la volontà di costruire il nuovo welfare del ventunesimo secolo.
E Ivan Pedretti può essere un protagonista di questo processo.
Aderisci anche tu
Hanno già aderito:
Ugo Ascoli, Valter Cerfeda, Antonio Cantaro, Carla Cantone, Emmanuele Pavolini, Ida Regalia, Francesco Perrone, Francesca Santoro, Livia Turco, Giovanna Vicarelli, Alfiero Boschiero, Claudio Falasca, Adolfo Braga, Sante Cruciani, Giovanni Mari, Donata Gottardi, Gastone Boz, Michele Raitano, Gaetano Satteriale, Cristina Brasili, Gianguido Balandi, Gianluigi Bovini, Luca Allesandrini, Maria Luisa Gnecchi, Bruno Doregatti, Renata Bagatin, Diego Zardini, Nadir Welponer, Gabriella Poli, Andrea Castagna, Roberto Treu, Graziano Azzalini, Michele Mognao, Gino Zanni.